Bonsignori Francesco - Galleria Luigi Caretto

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Bonsignori Francesco

Quadri mostra
 
 

Bonsignori, Francesco
Soggetto allegorico
Olio su tela cm63x72
Opera databile 1500 circa.


 
 
 
 
 

Francesco Bonsignori
Allievo del padre Alberto, pittore dilettante, Bonsignori si perfezionò sotto la guida di Benaglio. Visse a Verona fino al 1480, quando si trasferì a Venezia dove rimase fino al 1487. In seguito risiedette a Mantova, dove svolse il compito di pittore di corte presso i Gonzaga (insieme ad Andrea Mantegna) tra il 1487 e il 1505. La prima parte della sua attività pittorica è influenzata dalla pittura veneziana (Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Cima Da Conegliano, Alvise Vivarini). La vicinanza con Mantegna  diede alla sua arte un tono più monumentale, addolcito, però, verso l'inizio del XVI secolo, da una delicata morbidezza del modellato, forse influenzata dal passaggio mantovano di  Leonardo da Vinci.

Provenienza:
Collezione privata.

Nota:
Francesco Bonsignori dunque, fu un pittore protagonista di una delle più fulgide fasi del rinascimento in Italia Settentrionale. Pienamente rinascimentale, infatti, è la scena allegorica qui presentata. Entro un ambiente scuro e indefinito, tre personaggi sono disposti su un asse orizzontale, mentre si scambiano sguardi d'intesa. A destra c'è un uomo vestito di grigio che reca in mano uno strumento agricolo, mentre sulla sinistra, una vecchia rugosa punta il suo arcolaio verso l'uomo. Al centro, la scena risulta totalmente dominata da una giovane ed elegantissima donna vestita di verde e cremisi. Quest'ultima reca in mano un prezioso strumento musicale, il cui cassa di risonanza è lavorata come i meandri di un labirinto: è uno liuto, o probabilmente uno strumento molto simile ad esso. La bionda dama mostra un incarnato chiaro e rosaceo, recando al collo alcuni preziosi monili e lasciando intendere un estrazione sociale molto diversa dagli altri due personaggi. Anche se il soggetto non è stato ancora chiaramente identificato, quello che è evidente è la connotazione simbolico/ermetica che traspare dal dipinto, secondo quel gusto per l'esoterismo e gli enigmi tipico della cultura rinascimentale. Forse la scena rappresenta le varie età dell'uomo o le differenze tra la vita attiva e quella contemplativa. Indubbiamente l'attenzione è focalizzata sulla giovane suonatrice, il cui sguardo ammiccante verso l'uomo potrebbe lasciare intendere che la scena allude ad un "gioco d'amore". La musica, infatti, fu tra i simboli prediletti dell'epoca per alludere ai piaceri della vita mondana e ritroviamo spesso lo liuto come simbolo ricorrente anche nei tarocchi e nelle simbologie legate al labirinto ed ai percorsi iniziatici cortigiani.


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